Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare

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05/02/2021

Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare

Si stima che ogni anno circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti vengano perse o sprecate, il che corrisponde a un terzo di tutto il cibo prodotto al mondo: basterebbe recuperarne un quarto per sfamare tutte le persone che ancora oggi, nel mondo, soffrono la fame.

L’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile SDG #2 esorta ad agire contro questa tendenza; in particolare, il target 2.4 chiede, entro il 2030, di garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e attuare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione e che aiutino a mantenere gli ecosistemi. Per rafforzare l’impegno a combattere le perdite alimentari, l'obiettivo 12 – e in particolare il target 12.3 – impone, entro il 2030, di dimezzare lo spreco pro-capite a livello di vendita al dettaglio e di consumo e di ridurre le perdite alimentari lungo la catena di produzione e di approvvigionamento, comprese le perdite post raccolta.
Le nostre biotecnologie applicate all’agricoltura e all’alimentazione possono dare un fattivo contributo al raggiungimento di questo traguardo.

I nostri batteri lattici usati nella produzione degli alimenti sono in grado di guidare la fermentazione in modo controllato e assolutamente sicuro, riducendo al minimo le non conformità nelle fasi di processamento e quindi le perdite alimentari lungo la catena di approvvigionamento, massimizzando le rese ed ottenendo cibi di qualità superiore, salubri e gustosi, conservando allo stesso tempo la tipicità che li contraddistingue.
Oltre ai fermenti lattici, esistono anche altri batteri che possono aiutare a conservare il cibo e mantenerlo fresco più a lungo: le cosiddette “colture di protezione”, selezionate per la loro capacità di ritardare il deterioramento da contaminanti - come lieviti e muffe - in alimenti deperibili, in modo naturale, senza l’aggiunta di conservanti. Questo significa che con l’aggiunta di queste colture potremmo allungare la “shelf life” dei prodotti, quindi avere una scadenza più ritardata.

I vantaggi dell’utilizzo di queste colture sono una migliore qualità igienico-sanitaria, ma anche organolettica, dei prodotti, la riduzione dello spreco alimentare a livello di distribuzione, retail e consumo, perché i prodotti si mantengono freschi più a lungo, e un vantaggio economico anche per i produttori perché viene ridotta l’incidenza delle non conformità.
L’impiego delle colture lattiche può rappresentare un favorevole contributo alla sicurezza alimentare anche nei pvs.
Sacco ha così investito nella formazione di alcuni rappresentanti delle popolazioni locali nell’Africa centrale, insegnando l’utilizzo delle nostre biotecnologie per la trasformazione del latte; la diffusione di queste conoscenze anche nelle comunità rurali più remote potrebbe migliorare di conseguenza la loro autosufficienza alimentare e dare un contributo a una migliore nutrizione, grazie al migliorato apporto di proteine animali nella loro dieta.

#sprecozero


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